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Programmi dimenticati – sicurezza, legalità e lotta alla criminalità

11 aprile 2013

Siulp-polizia-senza-benzina

La sicurezza è stato il cavallo di battaglia della scorsa campagna elettorale di Alemanno ed il fiore all’occhiello del suo programma per cambiare la città.

Se, in questi 5 anni, qualche cambiamento in termini di sicurezza c’è stato, è difficile dire che sia stato in meglio.

Se vogliamo la nostra città più sicura dobbiamo dunque adoperarci prima di tutto per assicurare adeguate risorse alle forze dell’ordine, come previsto anche dal programma nazionale del Popolo della Libertà.

Secondo voi le adeguate risorse alle forze dell’ordine sono arrivate? A Bologna nel 2011 la polizia non ha i soldi neanche per mettere benzina alle auto, così come a Milano nel 2010 e a Trento nel 2009. Di faTto, tutta la polizia italiana è rimasta senza risorse, fino a che “i sindacati di Polizia sono scesi in piazza, davanti al Senato, per dire no ai tagli imposti dal Governo al loro corpo“.

Guardando agli altri impegni da realizzare a Roma di concerto col Governo nazionale ricordiamo:

un adeguamento dell’organico delle Forze dell’Ordine presenti sul territorio, il rafforzamento della rete dei Commissariati e l’aumento del numero delle volanti in servizio;

un rafforzamento della polizia di prossimità, attraverso i poliziotti e i carabinieri di quartiere e l’introduzione dei vigili di quartiere per combattere i “reati diffusi” e il degrado in città;

una politica di contrasto alla criminalità che parta dalla prevenzione, ma che arrivi all’accertamento delle responsabilità e alla certezza della pena, col la previzione che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivametne la pena inflitta.

Chiaramente Alemanno non è riuscito ad aumentare il numero delle volanti in servizio e, comunque, sarebbe stato paradossale visto che, poi, non avrebbero neanche avuto la benzina per potersi muovere! Lo stesso discorso vale per i vigili di quartiere (alzi la mano chi ne ha mai visto uno in 5 anni). Per quanto riguarda la certezza della pena, abbiamo già fatto notare che se gli eletti sono dei fuorilegge, il risultato sarà uno Stato che non li persegue.

Passando alle competenze comunali, ricordiamo che tra le proposte per una città più sicura c’era la

garanzia del rispetto della legalità nei campi nomadi, con la chiusura di quelli abusivi e lo spostamento progressivo di tutti i campi lontano dai centri abitati. Smantellamento di tutte le baraccopoli che oggi esistono nel territorio metropolitano e monitoraggio delle condizioni igienico-sanitarie per evitare il diffondersi di epidemie.

Purtroppo, ancora una volta, ogni cittadino romano ha vissuto sulla propria pelle l’inconsistenza di queste false promesse. Per quanto mi riguarda, ad esempio, ho assistito alla infinita serie di sgomberi dei campi abusivi che si sono insediati periodicamente all’interno del Parco del Pineto. La cecità di tale politica è evidente ma vale la pena rimarcarla: non serve a niente il mero sgombero di un campo nomadi, poichè i suoi “inquilini” si spostano in un altro posto il giorno stesso per poi ritornare qualche settimana più tardi.

Il tavolo di lavoro sulla sicurezza ha raccolto i contributi di decine di cittadini e sta lavorando intensamente per proporre un programma che presto potremo votare ed integrare. Nel frattempo, ogni contributo e commento è ben accetto.

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